mercoledì 20 luglio 2016

Boldini e l’avanguardia figurativa a Pechino

La mostra ripercorre il percorso creativo del pittore da Ferrara alla lunga stagione francese

Giovanni Boldini e l’avanguardia figurativa fanno l’atteso esordio in Cina, al World Art Museum di Pechino. La mostra, dal titolo «Boldini, maestro della belle epoque» e aperta fino al 9 ottobre, si compone di 54 opere, tra cui l’autoritratto custodito dalla Galleria degli Uffizi, che ripercorrono il percorso creativo del pittore di Ferrara dall’esperienza fiorentina alla lunga e articolata stagione francese, con tanto di una selezione dei lavori fatti dai principali protagonisti italiani della stagione che, come Boldini, scelsero Parigi quale patria ideale della modernità e del filone artistico figurativo: da Giuseppe de Nittis a Federico Zandomeneghi, da Paolo Troubetzkoy a Vittorio Corcos. 

Il percorso è suggestivo e il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, presente all’inaugurazione, lo ha rimarcato. «Conosciuto in Europa, sconosciuto in Cina: è l’occasione per puntare su arte e cultura», ha rilevato alla cerimonia d’apertura. «Nel 1931, quando Boldini morì a Parigi, una delegazione da Ferrara partì per partecipare ai funerali. Di quella delegazione faceva parte anche mio nonno», ha raccontato Franceschini a conferma dei legami stretti tra la città estense e il suo illustre concittadino. 

Non a caso, sono ben 37 le opere esposte «provenienti dalla Galleria di Arte Moderna e contemporanea di Ferrara-Museo Boldini», ha detto il sindaco della città estense Tiziano Tagliani, approfittando anche dei lavori di consolidamento della struttura resisi necessari dopo il terremoto dell’Emilia. 

Da parte cinese, la direttrice del museo Wang Limei ha voluto esprimere tutto il suo entusiasmo per le opere dal «grande fascino», simbolo di una continua collaborazione e del rafforzamento dei rapporti tra Italia e Cina. 

FONTE: lastampa.it

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