sabato 20 agosto 2016

Lapidarium, Aceves approda a Roma

Nei siti archeologici l'opera sull'eterna migrazione dell'uomo

Monumentale, enigmatica, in continua evoluzione: la grande opera scultorea "Lapidarium. Waiting for the barbarians" firmata dall'artista messicano Gustavo Aceves farà tappa a Roma, dove dal 15 settembre verrà installata nei siti archeologici più importanti della città. Dopo l'anteprima nel 2014 a Pietrasanta (dove Aceves risiede) e la prima presentazione a Berlino nel 2015, le imponenti sculture (40 lavori, dai 3 agli 8 metri di altezza e fino a 12 metri di lunghezza) dialogheranno con la grande storia della Capitale, invadendo il Colosseo, i Mercati di Traiano, i Fori Imperiali e l'Arco di Costantino.
    L'obiettivo dell'artista è rappresentare, con la grande potenza visiva del suo 'esercito' di cavalli scolpiti in bronzo, marmo, legno, ferro e granito, l'eterna migrazione dell'uomo, al di là di epoche e contesti, e permettere di rileggere in chiave critica la storia occidentale. Un modo per riflettere su soprusi e violenze di popoli verso altri popoli, e dare voce a chi è costretto a subire una continua diaspora, a quel popolo di "perdenti" che, emigrando, spesso è considerato "barbaro" e invasore. La mostra, curata da Francesco Buranelli e allestita fino al 7 gennaio, dopo Roma approderà a Istanbul, Parigi e Venezia nel 2017 fino a concludere il tour mondiale a Mexico City nel 2018.(ANSA).


   

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